Famiglia

"Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro. Ogni famiglia infelice è infelice a modo suo."

(Lev Tolstoj)

In alcuni periodi si ha la percezione che qualcuno in famiglia non stia bene, molto spesso il malessere passa da sé e tutto ritorna alla “normalità”.
Altre volte sembra, invece, che tutto si stia rovinando per sempre e che nulla tornerà mai come prima.

Possono essere diverse le emozioni che si sperimentano quando si vede un membro della propria famiglia soffrire o un clima poco sereno che coinvolge tutti i componenti: tristezza, preoccupazione, rabbia, rassegnazione, impotenza, disistima, vuoto, ecc.
Può essere utile, quindi, interrogarsi sul significato di quello che si sta vivendo in famiglia e provare a cambiare qualcosa.

Psicologo_psicoterapeuta_rho_milano

Ogni famiglia ha una conversazione propria organizzata entro significati antagonisti: le polarità semantiche (rif. V. Ugazio). Le polarità semantiche costruiscono una trama condivisa di significati in cui ogni membro della famiglia si posiziona. Ci sono famiglie in cui la semantica centrale è quella del potere: in queste famiglie ci saranno persone che si considereranno vincenti, di successo, capaci di farsi valere, determinati oppure ci saranno altri che si posizioneranno come perdenti, arrendevoli, non in grado di far valere le proprie idee, passivi. Altre famiglie, invece, si organizzano intorno alla semantica della libertà: all’interno di queste famiglie ci saranno membri che si definiranno come indipendenti, liberi, coraggiosi e altri che si considereranno dipendenti, timorosi, affidabili. In altre famiglie, la semantica centrale è quella della bontà: in queste famiglie ci saranno persone che si considereranno buone, corrette e innocenti e altri che si definiranno cattivi, immorali, colpevoli.

Psicologo_psicoterapeuta_rho_milano

Ci sono altre famiglie, infine, che si organizzano intorno alla semantica dell’appartenenza: all’interno di queste famiglie ci saranno persone che si percepiranno escluse, reiette, indegne, altri invece si posizioneranno come inclusi, degni, onorati, eletti.
Anche il problema assume, quindi, un significato specifico all’interno della famiglia in cui insorge ed è in costante relazione con la semantica principale della famiglia stessa.

Di seguito alcune tipologie di problemi familiari, situazioni e/o fasi critiche da me trattate. Se ti ritrovi in qualcuna di queste espressioni in elenco e desideri avviare una conversazione, contattami pure e cercherò di rispondere alla tua domanda.

“Sono preoccupato per mio figlio…”
“Non ho più energie…mi sento solo nella gestione della casa e dei figli”
“Mio figlio non sta bene” 
(anoressia, bulimia, ansia, attacchi di panico, depressione, fobie, ossessioni, dipendenza da alcol o da sostanze, autolesionismo, enuresi, encopresi, mutismo…)
“Non so gestire l’aggressività di mio figlio”
“Non riusciamo a gestire i conflitti tra i fratelli”
“Mio figlio non conclude niente…non ha voglia di fare nulla”
“La notte è un incubo!”

“I miei genitori continuano a litigare”
“Mio fratello non sta bene
(non mangia, non dorme, ha l’ansia, si droga, beve, è depresso, è aggressivo…)”
“Ho deluso i miei genitori”
“Ai miei genitori non piace il mio compagno”
“I miei genitori non mi ascoltano”
“Sono preoccupato per mio padre/mia madre”

“I nonni interferiscono troppo nell’educazione dei nostri figli”
“Non sopporto i miei suoceri!”

“I miei sono troppo invadenti”
“Mio figlio non vuole vedere i nonni”
“I nonni condizionano la nostra vita familiare”

“Abbiamo appena subìto un lutto”
“Il/la mio/a compagno/a ha perso il lavoro”
“L’accudimento dei nonni è diventato un problema”
“Abbiamo dovuto cambiare casa”
“I miei figli sono usciti di casa…mi sento solo”
“Mio figlio vuole un fratellino/sorellina”
“Stiamo affrontando una malattia”

“Mio figlio non vuole andare a scuola”
“Le insegnanti di mio figlio consigliano l’intervento di uno psicologo”
“Mio figlio è bloccato con gli esami”