IL MIO MEDICO MI HA DETTO CHE È SOLO ANSIA!”
“ERO IN VACANZA, STAVO BENE EPPURE MI È VENUTO UN ATTACCO DI PANICO…”
“UNA VOLTA GUIDAVO MOLTO E ORA, INVECE, L’IDEA DI PRENDERE L’AUTOMOBILE MI TERRORIZZA!”

Provare ansia è un’esperienza molto spiacevole, dal punto di vista psicologico e fisiologico: il malessere provato e la paura ad esso collegata ci mandano letteralmente in tilt!
Il più delle volte ci sentiamo diversi dagli altri, ridicoli, strani e a volte persino pazzi.
Spesso amici e parenti minimizzano o ci ritengono esagerati quando, ad esempio, scoprono che andare ad un concerto, al supermercato o guidare l’automobile ci provoca tanta agitazione.
Per questa ragione, solitamente chi soffre d’ansia cerca in tutti i modi di nasconderla agli altri e di risolverla da sé.
Cos’e’ l’ansia?
Cos’è l’ansia? L’ansia è un’emozione molto simile alla paura per quanto riguarda la manifestazione fisiologica (tachicardia, respirazione affannosa, sudorazione, senso di nodo alla gola, ecc.). Entrambe, infatti, sono la reazione ad una “minaccia” ma differiscono tra loro per queste ragioni:
- la paura è una reazione emotiva ad un pericolo reale, in cui l’evento non è anticipato mentalmente ma è imminente
(esempio: un’auto invade la mia corsia nel senso opposto, ho paura di fare un incidente!); - l’ansia è una reazione emotiva ad un pericolo percepito, non così ovvio agli occhi degli altri. La persona mentalmente anticipa un evento e gli attribuisce un esito catastrofico. L’ansia viene sperimentata sia a livello psicologico, attraverso un circolo di pensieri sempre più negativi, che a livello fisiologico, con tachicardia, sudorazione, etc.
(esempio: “Domani dovrò ritirare le analisi del sangue…”, evento anticipato mentalmente; “…e se avessi qualcosa di grave?”, pensiero catastrofico!).
L’ansia può essere sperimentata da ognuno di noi, ma in alcuni casi può divenire un vero e proprio disagio clinicamente significativo che porta ad una limitazione e/o peggioramento nel funzionamento sociale, scolastico e/o lavorativo.
SOTTO IL GRANDE CAPPELLO DI “DISTURBI D’ANSIA” RIENTRANO DIVERSE CATEGORIE, QUESTE LE PRINCIPALI:

ATTACCO DI PANICO: Si tratta di un improvviso aumento di intensa paura o disagio che raggiunge un picco in pochi minuti (che sembrano ore) durante i quali si possono avvertire palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori o agitazione. Possono essere presenti inoltre sensazioni di mancanza di respiro o di soffocamento, dolore al petto, nausea, sensazione di sbandamento o di svenimento, brividi o vampate di calore.
Il malessere può essere tale da aver paura di perdere il controllo o di “impazzire” o di morire.

CLAUSTROFOBIA: Si tratta di una marcata paura degli spazi stretti e chiusi come tunnel o ascensori. Le paure correlate alla claustrofobia più frequenti sono il timore che il soffitto e il pavimento si chiudano, schiacciando le persone che si trovano nella stanza, il timore che il rifornimento d’aria si esaurisca e si muoia soffocati, il timore di svenire a causa della mancanza di aria e luce.

FOBIA SPECIFICA: Si tratta di una marcata paura o ansia rispetto ad un oggetto o situazione specifici: volare, altezze, animali, punture, vedere il sangue…

AGORAFOBIA: Si tratta di una marcata paura o ansia in spazi aperti (parcheggi, mercati, ponti), in luoghi affollati. L’oggetto dell’agorafobia può riguardare l’uscire di casa, l’entrare nei negozi, nei luoghi pubblici o ancora il viaggiare.
L’ansia: paura e desiderio di libertà!

Ognuno di noi è parte di un contesto: lavorativo, familiare, scolastico ecc. Certamente, assume un ruolo primario il contesto familiare proprio perchè è al suo interno che ci formiamo come persone ed iniziamo a prendere una posizione nei confronti di alcuni temi e valori salienti della nostra famiglia. Se ad esempio nella mia famiglia il valore principale è la correttezza, ogni membro dovrà definire se stesso come più o meno corretto rispetto agli altri membri. Sarà quindi inevitabile collocarsi sul polo correttezza/scorrettezza (es. “Sono più corretto di mio padre”, “mia sorella è la più scorretta di noi 4”).
Com’è facilmente intuibile, non tutte le famiglie ritengono centrali gli stessi valori e significati.
Nelle famiglie in cui si sviluppa un disturbo d’ansia, il valore/significato centrale è la libertà. In queste famiglie, infatti, tutti i componenti definiranno se stessi come più o meno “indipendenti” o “dipendenti” di altri. Tuttavia, non tutte le persone che fanno parte di una famiglia che ha come valore centrale quello della libertà svilupperanno un sintomo ansioso.
Se non hai trovato le risposte che cercavi o comunque qualcosa non ti è chiaro, prova a spiegarmi meglio come ti senti scrivendo qui di seguito, oppure contattami personalmente: