Problematiche lavorative

IL MIO MEDICO MI HA DETTO CHE È SOLO ANSIA!”
“ERO IN VACANZA, STAVO BENE EPPURE MI È VENUTO UN ATTACCO DI PANICO…”

“UNA VOLTA GUIDAVO MOLTO E ORA, INVECE, L’IDEA DI PRENDERE L’AUTOMOBILE MI TERRORIZZA!”

“Le cose più importanti per essere felici in questa vita sono l'avere qualcosa da fare, qualcosa da amare e qualcosa in cui sperare.”
(Joseph Addison)

Psicologo_psicoterapeuta_rho_milano

Non sempre quel FARE ci rende felici però!
Il lavoro, infatti, per qualcuno occupa gran parte della giornata, per altri coincide addirittura con la propria vita e con la propria identità, per altri ancora è un desiderio quasi irrealizzabile, per altri è un diritto negato, per qualcuno è un lontano ricordo.

DI SEGUITO LE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI PROBLEMATICHE CONNESSE ALLA SFERA LAVORATIVA:

PROBLEMI SUL LAVORO

Spesso un lavoratore fatica ad andare serenamente al lavoro, vive male i rapporti con i colleghi e/o le mansioni e le attività a lui affidate. In alcuni casi, la persona arriva a vivere il proprio lavoro come opprimente, degradante, umiliante, soffocante, alienante, stressante. Di seguito alcuni dei pensieri più frequenti:
Mi hanno declassato”;
“Mi hanno trasferito in una sede diversa”;
“L’ambiente al lavoro è insopportabile”;
“Mi sento isolato dai colleghi”;
“Vivo male la competizione sul lavoro”;
“Dopo anni di lavoro mi sento umiliato dalla nuova dirigenza”.

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STRESS LAVORATIVO

Con il termine “stress lavorativo” si intende una “condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale”. Tale condizione è una conseguenza del fatto che alcune persone “non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative riposte in loro” (art. 3, Accordo Europeo).
Ecco alcuni dei sintomi più frequenti:

  • Aumento delle reazioni emotive;
  • Solitudine, ritiro, isolamento;
  • Perdita di impegno, motivazione e fiducia;
  • Sbalzi di umore (non comportamentali);
  • Confusione, indecisione;
  • Difficoltà a concentrarsi;
  • Scarsa memoria;
  • Cambiamenti nelle abitudini alimentari o nel sonno;
  • Aumento di fumo, di alcol o consumo di droghe;
  • Comportamento nervoso;
  • Variazioni di frequenza (es. entrare più tardi al lavoro o assenze).
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MOBBING

Con tale termine si intende una “pratica persecutoria” o, più in generale, di “violenza psicologica perpetrata dal datore di lavoro o da colleghi (mobber) nei confronti di un lavoratore (mobbizzato) per costringerlo alle dimissioni o comunque ad uscire dall’ambito lavorativo”.

Le ragioni di tale persecuzione mirata possono essere molto diversi: invidia per qualche capacità in ambito professionale o personale, razzismo, diversità religiosa o culturale o strategie di carrierismo.

Gli elementi identificativi del mobbing possono essere così definiti:

presenza di almeno due soggetti, il mobber (parte attiva) ed il mobbizzato (parte passiva), in contrasto tra loro; attività persecutoria persistente con lo scopo di isolare la vittima sul posto di lavoro e/o allontanarla definitivamente, o impedire alla vittima di esercitare un ruolo attivo sul lavoro.

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DIPENDENZA LAVORATIVA

Negli ultimi anni è aumentato il peso dell’identità lavorativa sull’identità personale e questo ha fatto sì che al lavoro si dedichi sempre spazio maggiore, con il rischio di ricadute negative sulla vita psico-sociale e sulla salute fisica. Si può parlare di vera e propria dipendenza in alcuni casi e, come altre “nuove dipendenze”, come ad esempio lo shopping compulsivo, anche la lavoro-dipendenza rappresenta l’esaltazione di un’attività quotidiana diffusa. La dipendenza da lavoro, si configura come una dipendenza “senza uso di droghe”, legata ad un’attività lecita, condivisa e ormai estremamente apprezzata a livello sociale.
Quali sono i segnali della dipendenza lavorativa?

  • mancanza di volontà nel trovare momenti di stacco;
  • mancanza di segni di sofferenza nel sacrificio al lavoro;
  • presenza del “vivere per lavorare” in sostituzione del “lavorare per vivere”;
  • mancanza del “fare anche altre attività oltre al lavoro”.

PERDITA DEL LAVORO e REINSERIMENTO LAVORATIVO

Il lavoro è diventato uno degli elementi essenziale per la presentazione di una persona. Una sorta di biglietto da visita con cui presentarsi, che permette di appartenere alla società, di sentirsi capaci di fare qualcosa che gli altri apprezzano, di sentirsi indipendenti non solo dal punto di vista economico. Il lavoro, quindi, costruisce una dimensione essenziale dell’identità di una persona.

Il lavoro può servire a misurare dimensioni diverse: per alcuni il reddito, per altri il prestigio, per altri la possibilità di auto realizzarsi, per altri ancora l’appartenenza ad un contesto sociale e/o di condivisione di valori. Non avere più la riposta alla domanda “Che lavoro fai?” implica, in primo luogo, ridefinire anche la propria identità e il proprio posto nel mondo.

 

Se non hai trovato le risposte che cercavi o comunque qualcosa non ti è chiaro, prova a spiegarmi meglio come ti senti scrivendo qui di seguito, oppure contattami personalmente:

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